100 canzoni immortali
dall'alternative rock al metal estremo
raccontate dai protagonisti

Di Luca Fassina

On Stage (Back Stage)“Canzoni immortali” è la miglior traduzione per descrivere il termine inglese signature song, quella firma sonora, quell’impronta digitale musicale unica che caratterizza un gruppo.

Te la puoi trovare attaccata addosso, come Ace of Spades dei Motörhead, tanto che uno come Lemmy ne aveva piene le palle di suonarla dal vivo, ma non poteva proprio farne a meno; la puoi studiare a tavolino per dimostrare una teoria come I Was Made for Lovin’ You dei KISS; può passare a lungo inosservata come Smoke on the Water dei Deep Purple; può esplodere cambiando all’improvviso il corso degli eventi e avere un profondo impatto sociale come Smells Like Teen Spirit dei Nirvana o lanciando un gruppo, come ha fatto Down With the Sickness con i Disturbed. Non c’è una regola alchemica per queste canzoni perfette, certo è che appena sentite l’arpeggio di Hotel California degli Eagles o il piano di Bohemian Rapsody dei Queen, il giro introduttivo di Breaking the Law dei Judas Priest o di Enter Sandman dei Metallica, sapete di cosa stiamo parlando.

On Stage (Back Stage) trae le sue fonti dalle interviste che ha fatto l’autore nei venticinque anni della sua carriera giornalistica e dalla lettura di innumerevoli biografie, che divora da sempre per passione.

 

ISBN 978-88-96131-52-7
Tsunami Edizioni
Collana: I Tifoni 6
256 pagine con inserto di foto inedite a colori
Formato 15x21

18 maggio 2013

 


onstage europeThe Final Countdown ruota attorno al riconoscibilissimo giro di tastiere composto da Joey Tempest nel 1981. Le parti vocali sono state registrate ai Soundtrade di Stoccolma. Il testo è ispirato da Space Oddity che uno ‘stonato’ David Bowie aveva scritto nel luglio del 1969 dopo aver visto 2001 Odissea nello Spazio e che venne usata come colonna sonora dell’allunaggio dell’Apollo 11. Tempest insiste per pubblicarla come primo singolo, perché gli altri volevano Rock the Night. La Epic ci vede più lungo e da ragione a lui. «Questo era un pezzo - dice - scritto appositamente per aprire i nostri concerti con il botto. Non l’abbiamo pensato come un’hit da classifica ma è piaciuto talmente da essere usato per qualsiasi cosa: dalla formula uno alle suonerie dei telefoni, dal wrestling al muro di Berlino… Non lo proviamo neanche più: basta salire sul palco. Ha sempre una tale reazione da parte del pubblico che è un piacere suonarlo dal vivo»...

 

Testo e Musica: Joey Tempest
Durata: 5:09
Album: The Final Countdown (28/5/1986)
Singolo: 14/2/1986
Label: Epic
Produzione: Kevin Elson


onstage extremeMore Than Worlds è il terzo singolo tratto da Extreme II - Pornograffitti e il mondo del rock trattiene il fiato: è una ballata acustica molto semplice, un dialogo chitarra-voce basato su armoniche e controcanti. Nuno parla di questa canzone come di un messaggio: «Quello che noi scriviamo riflette quello che sentiamo in un preciso momento. Volevamo riportare l’attenzione sull’importanza delle parole, sul loro significato profondo e su come troppo spesso ci si adagi su una formuletta come ‘ti amo’ per risolvere tutto, per poi tornare a guardare la partita. Bisogna imparare ad esprimere i propri sentimenti in altri modi. Chi suona thrash metal e parla del diavolo, quando torna a casa dalla madre, dalla moglie, dai figli, li bacia come facciamo noi. Sono molto fiero di questa canzone, ma è appunto solo una canzone, per quanto bella: non vogliamo pretendere di salire in cattedra su un argomento così delicato»...

 

Testo e Musica: Nuno Bettencourt, Gary Cherone
Durata: 5:40
Album: Extreme II. Pornograffitti (A Funked Up Fairy Tale) (7/8/1990)
Singolo: 23/3/1991
Label: A&M
Produzione: Michael Wagener


onstage guns slashLa lotta per conquistare lo spazio destinato alla singola ballata sul disco viene vinta da Sweet Child o’ Mine a discapito di November Rain: «Provavamo in uno studio dietro al Guitar Center, lo stesso dei Jane’s Addiction - ricorda Steven Adler - e Slash aveva questo riff che usava per riscaldarsi. Non gli dava molta importanza, ma io gli dissi che aveva del potenziale e allora incominciò a lavorarci su. Axl mi ha detto che quando ha sentito per la prima volta quel riff ha incominciato a ripeterlo ancora e ancora sino a farselo entrare dentro, poi si è messo da una parte, come faceva sempre, a scrivere il testo»...

Testo: Axl Rose
Musica: Slash
Durata: 5:56
Album: Appetite for Destruction (21/7/1987)
Singolo: 17/8/1988
Label: Geffen
Produzione: Mike Clink

onstage hanoi-rocks michael-monroeRadunata la band a Toronto per la pre-produzione, Bob Ezrin convoca Ian Hunter (Mott the Hoople) e Pete Brown (paroliere dei Cream) per aiutare con i testi: è suo il verso Smoked a lot of sky, drank a lot of rain che aiuterà a trasformare il carbone di Never Get Enought nel diamante di Millions Miles Away: il brano iniziava con un’intro di pianoforte, aveva un testo molto più esplicito, un sassofono (che Michael Monroe riproporrà dal vivo) per finire in una pseudo disco-dance, che verrà trasformata in una jam up-tempo...

 
Testo e Musica: Andy McCoy, Michael Monroe, Bon Ezrin
Durata: 4:47
Album: Two Steps From the Move (12/8/1984)
Singolo: agosto 1984
Label: CBS
Produzione: Bob Ezrin

onstage lacuna-coil«Our Truth, è una canzone particolare perché l’ho scritta con il nostro chitarrista, Mouse - racconta il chitarrista Marco Coti Zelati - È partita da una sua idea che poi ho sviluppato. È nata da due teste pensanti, e si sente. Mi piacerebbe che scrivessimo assieme più spesso. Poi con Cristina e Andrea è arrivato il cantato: abbiamo costruito le melodie e poi loro hanno aggiunto i testi»...

Testo e Musica: Lacuna Coil
Durata: 4:03
Album: Karmacode (31/3/2006)
Singolo: 2006
Label: Century Media
Produzione: Waldemar Sorychta

 


onstage scorpions«Still Loving You - racconta Rudolf Schenker: È la storia di un amore che non vuole finire. Avevo scritto lo scheletro un sacco di anni prima: Mathias è arrivato con le parti di chitarra e Klaus le ha collegate a un’idea che aveva avuto camminando nella neve alta. Non è che abbiamo inventato la ruota, l’abbiamo solo descritta nella nostra maniera. Quando un tizio durante uno show televisivo in Francia ci ha detto che Still Loving You era risultata da un sondaggio la canzone che maggiormente aveva influito sul babyboom del 1985, non ci volevamo credere»...

 

Testo: Klaus Meine
Musica: Rudolf Schenker
Durata: 6:33
Album: Love at First Sting (27/3/1984)
Singolo: luglio 1984
Label: EMI
Produzione: Dieter Derks


 

onstage skid-row18 and Life è il secondo singolo tratto da Skid Row (il primo era il trascinante Youth Gone Wild). «Ricordo di aver scritto questa canzone nei primi mesi del 1987 – racconta Snake - Io ho un fratello maggiore che si chiama Rick, come il protagonista di questa triste storia: era stato in Vietnam ed era tornato molto cambiato. Poi ho letto su un giornale un articolo che parlava di un diciottenne che ha sparato accidentalmente ad un amico, uccidendolo e finendo in carcere con una condanna all’ergastolo. Rachel ha suggerito una nuova direzione ispirata da entrambi gli avvenimenti». «Abbiamo lavorato molto duramente su questa canzone - prosegue Bolan - chiedendo molti pareri a chi ci stava vicino. È stata la prima canzone che aveva un personaggio con un nome, e riusciva a toccare dei nervi scoperti nelle persone dalle storie personali più disparate. Ancora oggi travalica i generi»...

 

Testo e Musica: Dave Sabo, Rachel Bolan
Durata: 3:51
Album: Row (24/1/1989)
Singolo:
Label: Atlantic
Produzione: Wagener


 

onstage slipknot-timIl secondo dei cinque singoli tratti da All Hope is Gone è Psychosocial. Così lo presenta Corey: «Il titolo si riferisce all’attitudine psicologica di una persona verso l’ambiente sociale in cui si muove, quando quest’attitudine si rivela disconnessa dal contesto, risultando in una patologia dissociativa… in pratica tu ti credi di essere una persona migliore di quello che sei, ma gli altri non ti permettono di esserlo»...

Testo e Musica: Slipknot
Durata: 4:43
Album: All Hope is Gone (26/8/2008)
Singolo: 7/7/2008
Label: Roadrunner
Produzione: Dave Fortman

 


onstage motorhead mikkey-deeAce of Spades è indubbiamente la canzone più famosa dei Motörhead, tanto che lo stesso Lemmy ha più volte dichiarato che «ne ha piene le palle di suonarla dal vivo, ma sarebbe come se Little Richard non suonasse Long Tall Sally». Mikkey Dee, con la band dal 1992, ha raccontato così la sua percezione del pezzo: “Recentemente, ci hanno chiesto di registrarla di nuovo, non so se fosse per Guitar Hero o quel genere di giochi. Sinceramente non capisco perché ce l’abbiano fatta rifare: vedi, puoi sempre riregistrare un vecchio classico, cercando un vibe differente, ma onestamente non si cambia la struttura di un pezzo come quello”...


Testo e Musica: Ian ‘Lemmy’ Kilmister, Eddie Clarke, Phil Taylor
Durata: 2:49
Album: Ace of Spades (8/11/1980)
Singolo: ottobre 1980
Label: Bronze
Produzione: Vic Maile


On stage 086 HelloweenKeeper of the Seven Keys, Part 2 dà alla luce due singoli: il secondo è Dr. Stein con un portentoso assolo blueseggiante: il testo vede un dottore pazzo rifugiarsi in un laboratorio dopo che il suo ‘mostro’ è stato ucciso. In quel periodo, nasceva la pecora Dolly quindi la clonazione era un argomento molto ‘caldo’: ecco quindi il dottore pazzo clonare musicisti rock, politici, e infine se stesso, sino a che è proprio il suo nuovo gemello a tradirlo. Nel 2010 verrà rifatto per un nuovo, imbarazzante video intitolato The Curse of Dr. Stein...

 

Testo e Musica: by M. WeikathDurata: 5:04
Album: Keeper of the Seven Keys Part 2 (settembre 1988)
Singolo: Luglio 1988
Label: Noise
Produzione: Michael Weikath

 


on stage 216 iron maidenBruce Dickinson (ex Samson) è arrivato da pochi mesi e la band si ritira nell'East End di Londra, per scrivere The Number Of The Beast, un disco che alzerà l’asticella per ogni album heavy metal degli anni a venire. «C’era una pressione altissima - ricorda Harris - perché avevamo un nuovo cantante e nessuna nuova canzone, per di più, i nostri primi due dischi erano stati composti da materiale che avevamo suonato assieme per quattro anni». Bruce era assolutamente a suo agio, perché nessuno gli chiedeva di cantare qualcosa scritto da altri o per altri: poteva partecipare attivamente alla stesura dei nuovi pezzi, anche se era legato da un contratto con i Samson che gli impediva di scrivere.
«Ne avevo talmente le palle piene - rammenta il cantante - che ho devastato la stanza». L’urlo che si sente alla fine della prima strofa è uno sfogo col quale Bruce ha scaricato la tensione accumulata. «L’idea - spiega Steve - era di avere un urlo da gelare il sangue, tipo quello di Won’t Get Fooled Again degli Who»...

 

onstage iron-maiden harris


Testo e Musica: Steve Harris
Durata: 4:51
Album: The Number of the Beast (22/3/1982)
Singolo: 26/4/1982
Label: EMI
Produzione: Martin Birch


on stage 124 anthrax«I Am The Law è un tributo all’eroe fumettistico Judge Dredd, un tutore della legge del futuro che, facendo coincidere le figure dello sceriffo e del giudice, può passare direttamente all’esecuzione sommaria del malfattore» spiega Scott Ian. I testi sono caratterizzati da un forte senso dell’umorismo e ripercorrono le passioni della band, fortemente legata al mondo dei fumetti, dei film e dei libri di Stephen King: la copertina del disco Among the Living è ispirata al personaggio di Randall Flagg (il cattivo per eccellenza che appare in diversi romanzi e racconti), protagonista della title track. Sempre a un racconto del Re è ispirata un’altra canzone, A Skeleton In The Closet...

Testo e Musica: Anthrax, Dan Lilker
Durata: 5:57
Album: Among The Living (22/3/1987)
Singolo: 1987
Label: Island
Produzione: Eddie Kramer




 

onstage queen roger-taylor

Bohemian Rapsody è la canzone più rappresentativa di quello che erano i Queen, e in particolar modo Freddie Mercury, che l’ha concepita, voluta, difesa e diretta sino a creare il capolavoro che è. La forza di questa canzone (i differenti cambi di genere e tempo) ha rischiato di esserne anche la causa di una morte prematura: un brano di quasi sei minuti era impensabile per quei tempi da utilizzare come singolo in radio, ma i Queen si opposero alle molte richieste di accorciarla. Grazie ad una abile intuizione commerciale, riuscirono a far trasmettere il pezzo prima della sua uscita ufficiale. Risultato? Nove settimane al numero uno in Inghilterra, un milione di copie vendute nel Natale del 1975.

 

Testo e Musica: Freddie Mercury
Durata: 5:55
Album: A Night at the Opera (21/11/1975)
Singolo: 31 Ottobre 1975
Label: EMI
Produzione: Roy Thomas Baker


onstage vivian campbellNé i Band Aid né il progetto Usa For Africa avevano considerat5o di interpellare musicisti di rock più pesante. Fu così che Jimmy Bain e Vivian Campbell chiesero a Ronnie James Dio di scrivere con loro canzone per una supermetalband benefica. I tre composero Stars, che venne registrata il 20 e 21 maggio 1985. Una quarantina di musicisti, il gotha del metal al top del successo. «Fu una buona rivincita: nel primo anno abbiamo racimolato più di un milione di dollari, ed erano gli anni Ottanta» ricorda il tastierista Claude Schnell.

 

Testo: Ronnie James Dio
Musica: Vivian Campbell, Jimmy Bain
Durata: 7:12
Album: Hear ‘n Aid (1/1/1986)
Singolo: 1/1/1986
Label: Mercury
Produzione: Rick Rubin

 


onstage vinny-appice«Quella dannata spiaggia della California dove abbiamo girato il video di All The Fools Sailed Away… C’era veramente un tempaccio - racconta Vinny Appice - con un sacco di vendo e molte onde. Non mi dimenticherò mai che dopo le riprese impacchettai la mia batteria in alcune casse e che mesi dopo, quando le aprimmo, la salsedine aveva distrutto tutte le cromature!» Proprio la batteria venne registrata in una maniera decisamente insolita: Ronnie, che produceva il disco, decise di costruire una sorta di scatola in compensato nella quale chiuse Vinny contro il vetro della sala-regia, ottenendo un suono ‘live’ molto particolare.

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Testo: Ronnie James Dio Musica: Ronnie James Dio, Craig Goldy
Durata: 7:10 (single edit 4:30)
Album: Dream Evil (21/7/1987)
Singolo: 21/7/1987
Label: Vertigo
Produzione: Ronnie James Dio


on stage ian paice«C’era questo bellissimo hotel con una grande sala da ballo nel seminterrato. Siamo arrivati verso le dieci di sera, ora che abbiamo montato tutto e abbiamo iniziato a lavorare al primo pezzo, tra una cosa e l’altra si è fatta mezzanotte. Dovete sapere che Montreaux, in inverno, è molto tranquilla e l’unico rumore che si sente di notte è il vento che l’attraversa. Quando registriamo, noi abbiamo sempre dei livelli un tantinello alti… praticamente come sul palco. È facile immaginarsi il casino che usciva da quell’hotel. Mentre noi stavamo registrando a tutto volume, il nostro road manager era appoggiato assieme ai roadies alle porte per non fare entrare la polizia prima che avessimo finito. Ad un certo punto ci hanno fatto sgombrare». La registrazione viene al momento archiviata come Title # 1. Sarebbe diventata Smoke on the Water.

 

onstage deep-purple gillanTesto: Ian Gillan, Roger Glover
Musica: John Lord, Ian Paice, Ian Gillan, Roger Glover, Ritchie Blackmore
Durata: 5:42
Album: Machine Head (Marzo 1972)
Singolo: Maggio 1973
Label: Purple Records/EMI/Warner
Produzione: Martin Birch


Doro Pesch

I Warlock registrano il quarto (e ultimo) album, Triumph and Agony assieme al produttore Joey Balin (oggi comico di professione). « Joey era una forza - ricorda Doro - Ci siamo trovati immediatamente, c’era una grande intesa. Dopo due soli giorni dal nostro incontro avevamo già scritto una ballata intitolata Make Time for Love» .
Für Immer
è un brano cantato principalmente in tedesco, dal ritornello in inglese con una quasi incomprensibile strofa in spagnolo pronunciato molto in italiano ( hay una promessa en el sonido ) e diventa presto un must insostituibile nei concerti del gruppo.

 

Testo e Musica: Doro Pesch, Joey Balin
Durata: 4:12
Album: Triumph and Agony (5/9/1987)
Singolo: 1987
Label: Vertigo
Produzione: Joey Balin


Jerry Cantrell

Dirt , è prodotto da Dave Jerden , che dopo aver lavorato con la band per il debutto del 1990 vuole tornare con loro in studio. Ha appena terminato gli album di Spın̈al Tap e Social Distortion e sembra esserci lui dietro la decisione di usare dei vecchi amplificatori dei primi anni Ottanta per ottenere un suono più distorto. Già nel titolo, Dirt mostra come la musica della band si sia incupita: molti brani parlano del tema della dipendenza, che attanaglia uno Staley che non riesce ad abbandonare l’eroina, mentre il consumo di cannabis e alcool è alto durante tutte le registrazioni, da parte di tutta la band. Cantrell era sotto psicofarmaci per la sua depressione: « I nostri problemi personali hanno reso questo disco più intenso [...] Ho scritto Would? - dichiarerà Jerry - per tutti quelli che sparano sentenze. La fine di Andrew ( Wood , il cantante dei Mother Love Bone , morto di overdose nel 1990) mi ha segnato molto. Ci divertivamo spesso assieme, era un ragazzo alla mano, pieno di vita ».

Testo e Musica : Jerry Cantrell
Durata
: 3:27
Album:
Dirt (29/9/1992)
Singolo
: 7/9/1992
Label:
Columbia
Produzione:
Dave Jerden


Billy F Gibbons ZZ TopA trascinare l’album Tres Hombres è il singolo di La Grange , che parla di uno storico bordello dell’omonima città. Purtroppo, il successo della canzone causò un vero e proprio pellegrinaggio che costrinse le autorità a chiudere questo storico esercizio a seguito della pubblica denuncia di uno zelante giornalista. Il bassista Dusty Hill ricorda così l’avvenimento: « Non avete mai visto ‘Il Più Bel Casino del Texas’ (film del 1982 con Burt Reynolds e Dolly Parton ) ? Ecco di cosa parla La Grange: io ci sono stato a tredici anni. Tanti ragazzini texani venivano così iniziati al mondo adulto; ce li portavano i padri. Lì non potevi bere, non potevi bestemmiare, era una casa onorabile e Miss Edna, la tenutaria, non sopportava le stronzate: non assomigliava certamente a Dolly, era una donna gretta che sapeva mandare avanti la baracca. Ci andavano tutti, dai braccianti ai senatori… tutti conoscevano quel posto. Era un bel posto, tutto sommato, che ha tirato avanti per oltre cent’anni. Poco dopo il successo della nostra canzone sono successi i casini che l’hanno fatto chiudere. Ce ne siamo rammaricati parecchio».

 

Testo e Musica: Billy F. Gibbons, Joe Michael ‘Dusty’ Hill, Frank Lee Beard
Durata:
3:51
Album:
Tres Hombres (26/7/1973)
Singolo:
26/7/1973
Label:
London
Produzione:
Bill Ham


Lita FordIl restyling di Sharon abbinato a un sapiente lavoro in studio dà nuova vita alla carriera di Lita: alla produzione Mike Chapman, alla stesura dei pezzi Lemmy, Nikki Sixx e, ovviamente, Ozzy che decide in un primo momento di regalarle un duetto che ha scritto ma non ancora realizzato. Sharon, che ha la vista lunga, suggerisce che i due cantino il pezzo assieme. Il brano è Close My Eyes Forever, ma Lita ricorda in maniera differente la sua genesi: «Io e Ozzy eravamo in sala d’incisione completamente ubriachi. Sharon era tornata a casa, e noi abbiamo continuato a fumare e a bere. Abbiamo iniziato a scrivere e cantare, sino allo svenimento. Letteralmente. Mi ricordo che il sole stava sorgendo e che i postumi della sbronza si facevano già sentire, ma per fortuna avevamo tutto su nastro. Ozzy è saltato su un taxi per tornare da Sharon e io ho dovuto tornare a casa sulla mia jeep. Riuscivo solo a pensare al mal di testa e alla paura che mi fermasse la polizia: avevo sul sedile del passeggero un gorilla di peluche a dimensione naturale che mi avevano regalato il giorno prima». David Drainman (Disturbed, Device) e Lzzy’ Hale (Halestorm), ne hanno realizzato una splendida cover.

 

Testo e Musica: Ozzy Osbourne, Lita Ford
Durata:
4:42
Album: 
Lita (2/2/1988)
Singolo:
1988
Label: 
RCA
Produzione:
Mike Chapman

 


Lita Ford«Blackbird - racconta Mark - è stata la canzone più difficile da scrivere per quell’album. Le linee di chitarra per la strofa le suonavo da molto tempo e ci abbiamo lavorato sopra parecchio. Il resto del disco era finito, e mancava solo questa canzone. Eravamo bloccati, non si riusciva ad andare avanti, avrò riscritto l’assolo tre, quattro volte. Così, io e Myles ce ne siamo andati in stanze diverse, ognuno a ragionare sulla propria parte. Quando ci siamo ritrovati è stato molto strano: lui aveva un lick, io avevo un lick. Lui ha suonato la sua parte, io ci ho attaccato la mia ed ecco che si incastravano perfettamente nel bridge. Ci siamo guardati e abbiamo sentito una sorta di magia nell’aria. Da lì in poi è andato tutto liscio e veloce».
Nel 2011, è stata eletta dalla bibbia inglese Guitarist per il ‘miglior assolo di tutti i tempi’. Uno stupefatto Tremonti così commenta l’inatteso risultato: «Io non volevo vincere. Mio fratello mi ha chiamato e mi ha detto ‘hei, sei in lista per la vittoria, sei stato nominato’ e io ho detto ‘speriamo di arrivare secondi’, perché se vinci una cosa come quella, davanti a John Petrucci, Page, Hendrix, Steve vai… beh poi stai sicuro che le vipere ti attaccheranno da tutte le parti».

 

Testo: Myles Kennedy
Musica: Myles Kennedy, Mark Tremonti
Durata: 7:58
Album: Blackbird (8/10/2007)
Label: Universal Republic
Produzione: Todd Rundgren